Lo Scorso anno la stagione estiva è stata davvero pessima, ma in uno dei pochi weekend di bel tempo ne approfitto per accompagnare un gruppo nella forra Gasparini e mia moglie e mio figlio rimasti soli decidono di andare a fare una passeggiata.
La sera rientrati a casa mi raccontano di un posto incredibile a 15 minuti da casa :
Il sentiero delle cascate a Montenars.
Ci torniamo insieme a febbraio, e rimango stupito per quello che trovo, un torrente che incide profondamente le colline e che ha come bacino di apporto il monte Quarnan.
La zona e stata molto modificata dalla mano dell’uomo, il bosco è giovane, segno che i terreni circostanti erano quasi ad uso esclusivo di pascolo, e sul torrente sono state costruite diverse briglie, (per rompere la velocità di flusso ed ammorbidire la pendenza, evitando così grosse erosioni / apporti di materiale inerte).
Le rocce su cui poggia il torrente sono in prevalenza marne, ma dove si incontrano gli affioramenti di calcare, la morfologia cambia radicalmente, stringendo le pareti ed approfondendosi. In questi punti troviamo le 4 cascate naturali del percorso.
La progressione è facile, ed in alcuni punti forse monotona, ma c’è la ricompensa di tuffi veramente divertenti. Le otto briglie formano dei trampolini che vanno dai 4 ai 6 metri, e il sentiero che costeggia sempre il torrente permette di aggirare i tuffi o ripeterli quante volte si vuole.
In alcuni punti ho trovato 2 vecchi ancoraggi, forse degli anni 90’, (sicuramente attrezzati da qualche speleologo visto che a Tarcento vi sono diversi speleo in gamba), li abbiamo integrati con i nuovi armi.
La serie di cascate naturali finali è veramente bella, si inizia con un tuffo da 3,5 metri, e ci si affaccia su una bella cascata da 15 metri, che immette nella parte più stretta della forra. Un corridoio nei calcari che si apre su una bella pozza pensile. Qui per preparare l’armo ho fatto alcune considerazioni. Come la cascata sopra, se il flusso è importante si rischia di venir risucchiati, pertanto ho provveduto a mettere una piastrina nella zona morta della pozza per poter così attrezzare un corrimano.
La partenza dell’ultima calata è splendida, un banco di roccia inclinato di 45-50 gradi che si fanno sempre più verticali progredendo verso il basso.
le ultime cascatelle sono tuffi e scivoli estremamente divertenti.
Si finisce con un’ultimo tuffo dalla penultima briglia, in quanto l’ottava ha nella pozza diverse rocce e l’acqua bassa, rendendo così molto pericoloso il tuffo.
Sarà sicuramente uno dei nuovi percorsi più gettonati ed apprezzati per la stagione 2015.
Prossimamente sul sito la pubblicazione del video Rio Orvenco